
Già Socrate aveva intuito, andando contro l'opinione comune, che i bambini sanno molto più di quello che sembra o di cio' che noi crediamo.
Successe millenni fa.
Poi la storia si fermo' e nessuno sembro' più ricordarsene.
In pratica si smise di parlare con loro.
Si comincio' a "studiarli" da lontano.
Si può immaginare quindi, quanto se ne capi'.
C'era chi diceva che fossero il primo anello d'una grande catena della conoscenza, all'estremo opposto della ragione, dominati solo dalle passioni, dalle apparenze, dalla magia.
Altri, puntavano il dito sulle loro doti straordinarie di fantasia ed immaginazione, facendone pregio, ma pur sempre lontano dal raziocinio che caratterizza il cervello dei grandi.
Poi arrivo' il Novecento e qualcuno si prese la briga di ricominciare a studiarli per davvero.
E miracolo si scoprì che persino i bambini più piccoli pensano, vedono, ragionano.
E la storia finalmente riparti'.
Avendo perso solo 2500 anni...
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