
In questi giorni di caldo impossibile, ogni tanto qualcosa galleggia, nel pantano d'afa.
E' il libro dei compiti delle vacanze, che gironzola per casa, quasi come fosse un fantasma.
Sì perché, adesso, mio figlio è preso unicamente dai suoi giochi, lontano anni luce dalla scuola e da tutto ciò che possa minimamente ricordargli l'odore di un'aula.
Ma non ci preoccupiamo.
Mia moglie ed io.
Sappiamo che c'è un tempo per tutto.
E questo per lui, è il tempo della decompressione.
Della pausa lunga e meritata.
Il tempo del recupero delle energie spese d'inverno.
Oramai conosce i suoi tempi, sa gestirsi, sa quando deve studiare, sa quando può rilassarsi.
E per un bimbo di 8 anni, questo è davvero oro...
Soprattutto d'estate.
Come fa?
Conosce metodi di studio che glielo permettono.
Può così concedersi pause più lunghe degli altri.
E di conseguenza ripresentarsi ai nastri di partenza, senza lo stress di non aver mai smesso un attimo di correre dietro a moltiplicazioni e passati prossimi.
Perché bisogna sempre ricordarsi un fatto ben noto (soprattutto a noi adulti):
non staccare mai la spina, porta purtroppo a staccarla sempre o come dire,
se studi troppo d'estate, poi d'inverno, non lo farai per niente...
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