Se si vuole dare una mano ad un bimbo in PRIMA ELEMENTARE, è opportuno iniziare dalla LETTURA...
La PRIMA ELEMENTARE è il grande punto di partenza di un viaggio, che per ogni bimbo dura, come minimo, 11 anni.
Affrontare questo viaggio, nel modo meno stressante possibile, è un dovere quasi, se non si vuole correre il rischio di lasciar perdere il giorno che viene meno l'obbligo di andare a scuola.
Perché si sa, chi ben comincia...
In PRIMA ELEMENTARE, ottenere ottimi risultati è possibile, direi quasi matematico, occorre però che siano presenti 4 fattori fondamentali.
1)Avere un moderno metodo di studio.
2)Avere l'appoggio dei genitori.
3)Credere in se stessi.
4)Imparare a leggere e scrivere velocemente.
Per i primi tre, avrò l'occasione di approfondire in altra sede.
Ciò che mi interessa invece qui, è chiarire il quarto punto.
Sai allora qual è la dura verità?
La verità è
che un bimbo dovrebbe già sapere
LEGGERE e SCRIVERE,
PRIMA di andare a scuola.
Perché ritardare l'apprendimento della LETTO-SCRITTURA fino a quel punto, ricade purtroppo automaticamente sulla comprensione di tutte le altre materie.
Pensaci bene.
Se un bimbo al primo giorno di scuola, possedesse già tale facoltà...
1)potrebbe dedicarsi totalmente allo studio delle altre materie;
2)avrebbe modo di farlo, senza attendere di capire cosa diavolo siano quegli strani segni sparsi sui libri di INGLESE, GEOGRAFIA, STORIA, SCIENZE (che non sono niente altro che lettere, messe insieme a formare parole, messe insieme a formare frasi, messe insieme a formare concetti...)
3)imparerebbe dunque, con meno difficoltà.
La realtà invece, purtroppo non è questa.
Occorre quindi fare buon viso a cattivo gioco e fronteggiarla per quello che è.
In altre parole rimboccarsi le maniche.
Anche perché ci si trova spesso e volentieri, a rincorrere maestre che non possono permettersi di rimanere indietro con il programma,
a scapito purtroppo di quei bambini con minore velocità di apprendimento
(ne esistono più di una, per motivi che vanno oltre al considerare semplicemente il loro quoziente intellettivo).
Come fare allora?
Bisogna che i genitori prendano l'iniziativa,
diventando loro,
i primi sostenitori dei propri figli.
Non che non lo siano già.
Il problema è che spesso e volentieri, la buona volontà non è supportata, in primo luogo, dal tempo e in secondo luogo, dalla conoscenza di reali e pratici strumenti di aiuto.
Ed è per colmare tali lacune, che nasce allora
"LEGGO BENE"
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