E fuor d'ogni dubbio, che siamo in piena crisi.
Non starò qui ad elencarne i motivi.
Si tratta di un compito, che non sono in grado di assolvere.
Vorrei però suggerire, nel mio piccolo, degli spunti di riflessione.
Noi italiani siamo abituati a credere a tutto ciò che ci viene detto.
Probabile abbia influito la nostra millenaria tradizione cattolica, basata su dogmi e cioè su verità indiscutibili scese dall'alto (leggasi Chiesa).
E allora qui mi domando:
"Se riuscissimo una buona volta a venir fuori da questo modo di pensare?"
Non sto parlando di religione.
Ognuno è libero di credere o non credere.
Sto parlando di vita quotidiana.
Sto parlando di cominciare a vedere le cose, senza che qualcuno ci metta il paraocchi, togliendoci così, la facoltà che ognuno ha, di guardarsi intorno.
Il problema è da dove partire...
Oggi, nelle condizioni in cui l'Italia si trova, possiamo sperare di uscirne, solo con un lavoro a lungo termine.
Qui si tratta di ricostruire dal basso.
E il "basso" di una società sono le nuove generazioni.
I nostri figli.
Come fare?
La via, ce l'ha suggerita una famosa pubblicità della Apple di qualche anno fa.
Suggeriva:
"Pensa differente".
Ecco allora, che torniamo a quello che dicevo all'inizio.
Insegniamo ai nostri figli a pensare differente.
Perché è dimostrato che alla lunga paga...
Sì lo so, mi sono dilungato parecchio.
E la maggior parte, avrà smesso di leggere ben prima, non avendo trovato in queste troppe righe, alcun motivo d'interesse.
D'altronde questo è un blog che parla di scuola primaria.
E chi arriva nei paraggi, si aspetta di trovare argomenti di analisi grammaticale, di analisi logica, di prove invalsi, di tabelline, frazioni e quant'altro.
Veniamo al punto allora (dedicato a chi ha avuto la pazienza di seguirmi).
E riprendiamo da dove m'ero fermato.
...Insegniamo ai nostri figli a pensare differente.
A partire dalla scuola.
Quando anni fa elaboravo il mio metodo (Prima Elementare Facile/Scuola Elementare Facile) era proprio questa, la visione che mi guidava negli studi.
Volevo che mio figlio potesse avere un modo alternativo di affrontare i primi suoi (fondamentali) anni di scuola.
Una maniera più creativa, meno legata alla rigidità noiosa che impongono spesso e volentieri in aula.
In altre parole, desideravo, pensasse differente.
Lo giudicavo necessario.
ORA LO VEDO IMPRESCINDIBILE.
Per 2 motivi:
1)alla luce dei suoi risultati;
2)per la situazione dell'Italia oggi.
Non sto esagerando.
La realtà dei fatti è proprio questa:
formare bimbi, che la pensino in maniera diversa.
Perché altrimenti, purtroppo, qui in Italia, non se ne esce.
Nessun commento:
Posta un commento
Commentate senza parolacce o non verrete approvati.